martedì 10 dicembre 2013
FVG, finanziaria 2014, le partite più significative
Il Consiglio regionale ha avviato l'esame dei documenti di bilancio che, oltre alla finanziaria 2014, comprendono il bilancio di previsione per il triennio 2014-2016 e annuale 2014, e la relazione politico programmatica riferita allo stesso triennio. La finanziaria regionale per il 2014 si caratterizza per alcune partite significative. La sanità occupa ben più del 50% delle risorse disponibili, 2 miliardi e 85 milioni (nel 2013 erano 2 miliardi e 175 milioni) di cui 30 milioni per investimenti, ossia per l'ammodernamento delle apparecchiature. Le politiche sociali ricevono: il fondo sociale 70,8 milioni, il contrasto alla povertà 11,5, anziani e disabili (rette case di riposo) 44, i centri diurni 0,7, il fondo per l'autonomia possibile 32,3, i centri socio-riabilitativi 30,6, le politiche per la famiglia 4, la carta famiglia 9, il sostegno alla natalità 0,8, gli acquisti delle famiglie in difficoltà 2,85. Le autonomie locali riceveranno 366,8 milioni. L'ambiente avrà 2,7 milioni per la prevenzione dei rischi al suolo, 4,7 la Protezione civile per interventi calamitosi straordinari, 21,6 per l'Arpa e 1,5 gli enti parco. Capitolo mobilità e trasporti: 130 milioni per la messa in sicurezza del TPL, 39,3 per i contratti di servizio su rotaia, 3 per i collegamenti ferroviari con Roma e Milano, 3,5 per la Udine-Cividale, 9 a FVG Strade, 7,5 per la manutenzione della rete viaria, 2 alla Motorizzazione civile. La casa avrà 11,4 milioni sul fondo per l'edilizia sociale e 5,4 sul fondo per l'edilizia residenziale; al sistema universitario 2,5; 7 a Turismo FVG, 2,7 a Promotur e 3,95 per il le iniziative di incremento del turismo; 3 milioni alle opere di bonifica in agricoltura. Lavoro e formazione: 10 milioni per il sostegno dell'occupazione, 3,5 per i contratti di solidarietà, 2 per la disoccupazione, 16,6 per il piano formazione professionale. Istruzione; 2,5 milioni alle scuole materne, 2,5 ai servizi scolastici, 1 per trasporto e libri di testo, 3,4 per il diritto allo studio universitario e 1,5 per le borse di studio. Quest'ultima posta, ha sottolineato Peroni, è significativa perché, dopo anni di riduzioni, rimane invariata. Ciò consentirà ai nostri atenei di conservare una buona attrattività, considerato che la popolazione universitaria è di 35.000 studenti, un terzo dei quali da fuori regione. Infine, 26 milioni andranno alla cultura e 2,2 all'immigrazione.
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