"I risparmi che si otterranno con questa riforma saranno di certo superiori a quelli ipotizzati con quella precedente, che si basava quasi esclusivamente su pensionamenti non sostituiti. E non ci sarà alcun ritardo che frenerà la riforma delle Ater in quanto il lavoro terrà comunque conto dei dati raccolti nel piano di fusione predisposto dall'attuale CdA. Con il nuovo percorso proposto la Regione si assumerà in prima persona la conduzione della riforma, che darà una risposta complessiva alle nuove esigenze abitative e non solo alla governance delle Ater".
Il presidente della IV Commissione del Consiglio regionale Vittorino Boem (PD) respinge gli attacchi e garantisce che "non solo si farà un passo in avanti, ma grazie a questa riforma si daranno risposte alle nuove esigenze dei cittadini e delle famiglie. Ripensare l'assetto istituzionale dell'Ater - continua Boem - è solo uno degli elementi che contraddistinguerà il percorso che l'amministrazione dovrà fare per occuparsi del tema casa a 360 gradi. Soprattutto, il raccordo delle politiche abitative con le politiche di intervento sociale dei Comuni".
"Dal disegno di legge 22 in materia di riassetto istituzionale delle Ater - spiega Boem, che sarà relatore di maggioranza per l'Aula - si arriverà a un testo che introdurrà fondamentalmente due novità: la Regione si darà una politica unitaria sulla casa, il che vuol dire che ci sarà convergenza tra politiche abitative e politiche sociali, perché la politica della casa non si deve esaurire con gli interventi dell'Ater; in secondo luogo verrà istituita la Commissione per le Politiche socio abitative, costituita dall'assessore alle infrastrutture e quello alle politiche sociali, i due rispettivi direttori, il presidente della IV Commissione e cinque delegati dalla Conferenza permanente per la programmazione sociosanitaria, che avrà il compito di elaborare risposte organiche sul settore e, assieme alle Ater, di ripensare il loro assetto istituzionale".
"Non si butta via il lavoro della riforma precedente - chiarisce Boem - ma si evidenziano alcuni elementi critici: l'applicazione della vecchia riforma non era percorribile, non sarebbe riuscita a produrre risultati già dal primo gennaio 2014. In questo modo, attraverso la fase di convergenza si crea un percorso per una modifica progressiva e vincolante da realizzarsi con convenzioni obbligatorie tra le Ater del sistema regionale. Le Ater avranno un regime transitorio di massimo 18 mesi in cui i cda saranno sostituiti da 5 amministratori unici, e i vari collegi sindacali da un unico collegio di revisori per tutte e 5 le aziende con un risparmio di circa 70.000 euro".
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