Una delegazione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, guidata dal presidente Franco Iacop - e composta dai capigruppo del PD Cristiano Shaurli, dei Cittadini Piero Paviotti e del M5S Elena Bianchi, oltre al vicecapogruppo del Pdl Rodolfo Ziberna e, per il Gruppo di SEL Giulio Lauri - è a Bruxelles per partecipare all'undicesima edizione degli "Open Days", il più importante evento annuale per le Regioni e Città che, fino a giovedì, riunisce politici ed esperti per discutere le questioni fondamentali relative alla politica regionale dell'Unione europea. L'iniziativa, promossa dalla Dg Regio (Commissione europea) e dal Comitato delle Regioni, ha quest'anno come filo conduttore "Europea's regions and cities taking off for 2020" (Le Regioni e le Città europee in cammino verso il 2020) e vi prendono parte oltre 5.500 rappresentanti istituzionali che si confronteranno, nel corso di circa cento laboratori, sul contributo dei fondi Ue e sulla promozione della crescita, della competitività e dell'occupazione nell'Ue.
Gli Open Days di quest'anno si tengono in un momento cruciale per il futuro della politica regionale e urbana dell'Unione: contemporaneamente, infatti, sarà riunito in sessione plenaria a Strasburgo il Parlamento europeo per adottare il bilancio Ue 2014-2020.
La delegazione consiliare ha partecipato a un primo evento al Parlamento europeo sulle prospettive della cooperazione territoriale 2014-2020 e le aspettative dopo l'ingresso della Croazia nell'Unione europea, al quale il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop è intervenuto in qualità di relatore.
Iacop ha fatto riferimento alla partecipazione della Regione ai processi storici che hanno contraddistinto negli anni la cooperazione tra Friuli Venezia Giulia e Croazia e la cooperazione territoriale europea in generale. Tra le diverse esperienze, Iacop ha ricordato le relazioni istituzionali con la Croazia, le collaborazioni nell'ambito di Alpe Adria, i progetti Interreg, per giungere a una cooperazione più articolata e strategica, alimentata da risorse regionali, statali e comunitarie.
Riguardo all'evoluzione della cooperazione europea, Iacop ha affermato che siamo in presenza di una nuova geografia di matrice politica, che vede l'istituzione di strumenti tanto complessi quanto innovativi: innanzitutto il Gruppo europeo di cooperazione territoriale, quindi l'Euregio Senza Confini costituita tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia, che a breve vedrà la partecipazione delle Regioni croate Istriana e Litoraneo Montana.
Il presidente ha quindi richiamato il ruolo delle Euroregioni, che rappresentano un contesto di territori per attuare il principio di sussidiarietà orizzontale e interpretare Strategie promosse dal basso in aree prevalentemente transfrontaliere. Attraverso l'Euroregione Adriatica, anche il Friuli Venezia Giulia ha contribuito e contribuisce ai processi di allargamento.
Iacop ha infine ricordato le strategie macroregionali, che vedono coinvolti gli Stati membri e la Commissione europea. In questa direzione è da intendersi la candidatura della Regione a coordinare il gruppo di lavoro sui trasporti, costituito a livello nazionale nel quadro del processo di disegno della Strategia macroregionale adriatico-ionica.
La delegazione del Consiglio regionale ha preso parte, nel pomeriggio, all'apertura ufficiale degli Open Days, alla presenza del presidente del Comitato delle Regioni Ramon Luis Valcàrcel Siso, del Commissario europeo per la politica regionale Johannes Hahn e del presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. Quest'ultimo, prima di affrontare il tema del rilancio, della crescita e del futuro dell'Unione con il coinvolgimento di Regioni e Autonomie locali, si è soffermato sulla tragedia di Lampedusa, ribadendo che la Commissione supporta un approccio europeo al problema dell'immigrazione.
Barroso ha anticipato che mercoledì si recherà sul posto per prendere contatto con le autorità regionali e ipotizzare un piano per far fronte a queste situazioni e ha sottolineato il ruolo di "leader europei" dei rappresentanti regionali e locali, responsabili fino in fondo nell'architettura della nuova governance europea che articola le responsabilità su un modello multilivello.
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