venerdì 11 ottobre 2013
UE: SERRACCHIANI, IL FVG AL CENTRO DELLE NUOVE MACROREGIONI D'EUROPA
Trieste, 11 ott - ''Il Friuli Venezia Giulia, per la sua localizzazione baricentrica non può non essere protagonista negli scacchieri geopolitici fondamentali per questa parte d'Europa, come l'Iniziativa adriatico-ionica o la Regione alpina, auspicando la possibilità di un inserimento anche nella Strategia danubiana''. Lo ha dichiarato oggi a Trieste la presidente della Regione Debora Serracchiani aprendo, assieme al sindaco di Trieste Roberto Cosolini (''Trieste è la più europea delle città italiane'', ha osservato) ed al segretario generale dell'Iniziativa Centro Europea (InCE/CEI) Giovanni Caracciolo di Vietri, i lavori del simposio dell'InCE su Macroregioni e rafforzamento della cooperazione istituzionale ed economica. ''Sbaglierebbe infatti il Friuli Venezia Giulia, sfruttando questa sua posizione - ha indicato la Serracchiani al ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia ed al viceministro agli Affari esteri Marta Dassù - a non perseguire questa strada di fattivo inserimento nelle grandi Macroregioni europee, a non impegnarsi a costruire una seria politica di relazioni internazionali, nell'interesse più generale del Paese e del Nord Est italiano''. Sono stati dunque avviati nel tempo ''rapporti di sistema'' con il Veneto e la Carinzia, ha ricordato la presidente, con i quali è stato condiviso il ''contenitore giuridico'' dell'Euroregione Senza Confini, ''a cui ora vorremmo dare contenuti pregnanti e concreti in più settori d'intervento, quali le infrastrutture, il turismo, la possibilità di mettere a rete alcuni strumenti Ue con vere ricadute sul territorio''. Ma Serracchiani ha voluto anche mettere in luce l'attuale criticità di queste Macroregioni, ''anche perché - ha annotato - se l'Europa dialoga con le sue realtà regionali non è sempre vero l'inverso: come Regioni non riusciamo infatti a far sentire la nostra voce nel momento in cui a Bruxelles sono in fase di elaborazione le programmazioni future''. Allorché giunge il momento di parlare di contenuti, di individuare i canali finanziari prossimi, di rendere concerete queste Macroregioni ''le Regioni non dialogano più con l'Europa e l'interlocutore diventa il Governo nazionale''. La presidente ha comunque rilevato l'importanza di tali Macroregioni, ''che possono talvolta arrivare dove non arrivano gli Stati'', che sono in grado di far dialogare ''nuovi pezzi d'Europa'', anche non comunitaria, coinvolgendo anche ulteriori istituzioni del territorio e nuovi 'stakeholder', nuovi detentori di interessi sociali ed economici. ARC/RM
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