domenica 9 giugno 2013

AMBIENTE/ENERGIA: SARA VITO, REGIONE PROTAGONISTA SCELTE INNOVATIVE

Preone, 8 giu - "La vera sfida consiste nel pensare ad un modello di sviluppo sostenibile che con coraggio veda la Regione protagonista di scelte innovative, saldamente basate su una visione strategica che sappia concretizzarsi in capacità di pianificare e programmare in tema di ambiente ed energia". Lo ha detto oggi a Preone (UD) l'assessore regionale all'Ambiente ed energia, Sara Vito, intervenuta al convegno "Ripensare l'idroelettrico: energia rinnovabile o energia da rinnovare?", promosso da Legambiente Friuli Venezia Giulia. 
"Nella scorsa legislatura - ha ricordato l'assessore - l'Amministrazione regionale è stata carente nei suoi compiti di programmazione e pianificazione, anche a causa dell'alternarsi di troppi assessori". "Noi - ha annunciato - intendiamo fare in questi anni il Piano energetico regionale, necessario ed atteso. E assieme ad esso anche il Piano delle emissioni e quello della tutela delle acque. Obiettivi di una programmazione di qualità, cui intendiamo arrivare attraverso il confronto con tutti i portatori d'interesse: enti locali, imprese, associazioni ambientaliste". Non basta. Perché la partita dell'energia, secondo Sara Vito, non è solo locale e quindi va giocata anche in Europa, che con la sua programmazione guarda al 2020 per uno sviluppo sostenibile che punta in particolare all'incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, oltre che al risparmio. 

Il convegno di oggi è stato dedicato alla produzione di energia idroelettrica, tema su cui Legambiente ha chiamato al confronto numerosi esperti, tecnici e amministratori, in quanto secondo l'associazione le derivazioni ad uso idroelettrico hanno raggiunto il limite. In montagna ogni ulteriore prelievo rischia di creare più danni ambientali all'ecosistema che vantaggi in termini di energia prodotta. 
Da qui la richiesta di evitare altre concessioni e non costruire ulteriori impianti per preservare l'acqua come bene comune, portatrice di ricchezza biologica oltre che elemento di bellezza paesaggistica. 
La Regione Friuli Venezia Giulia ha iniziato a censire le derivazioni a partire dal 2004. Il numero di prese a scopi energetici è 276. La gran parte (80 per cento) si trova in area montana, ove maggiore è l'abbondanza d'acqua e le pendenze sono favorevoli. 
Le prese alimentano un totale di 181 impianti idroelettrici, che producono 494,8 MegaWatt di potenza, in grado di soddisfare le esigenze energetiche di qualcosa come 160 mila famiglie. Ma, è stato fatto notare, negli ultimi tempi sono aumentate in maniera esponenziale le richieste di concessione. Vi sono attualmente domande per 196 nuovi impianti a fronte dei 181 esistenti. E' la testimonianza di una grande interesse per l'idroelettrico, grazie anche ad una favorevole quadro normativo, ma è anche elemento di preoccupazione. 
Per questa ragione Legambienteha consegnato oggi all'assessore Sara Vito un carnet di richieste e proposte per una nuova governance politica dell'acqua. 
"La Regione - ha detto in proposito l'assessore - sostiene lo sviluppo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia, in linea con quanto previsto dalla programmazione comunitaria. La vera sfida è saper tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini parallelamente salvaguardando i posti di lavoro. Dobbiamo trovare un corretto punto di equilibrio per riuscire a fare un buon lavoro a favore della nostra comunità". Le conclusioni del convegno, moderato da Franceschino Barazzutti a cui hanno preso parte tra gli altri i consiglieri regionali Elena Bianchi e Cristian Sergo, e la parlamentare Serena Pellegrino, sono state fatte da Giorgio Zampetti, della segreteria nazionale di Legambiente. ARC/PPD

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