Ecco perché gli amministratori locali del Friuli non fanno parte della “casta”!
E’ bene evidenziare pertanto che non tutti i politici sono uguali rispetto all’impegno, ai compensi e alle prebende che percepiscono; non tutti fanno parte della cosiddetta “casta”.
Ci sono ancora molti politici, quasi tutti ai livelli medio-bassi, che svolgono la propria attività politico-amministrativa di tasca propria o percependo indennità e gettoni di presenza che veramente non coprono le spese sostenute considerando che non vengono, nella stragrande maggioranza dei casi, nemmeno chiesti i rimborsi di somme effettivamente sostenute per l’attività istituzionale.
Il Pd in consiglio provinciale a Udine si contraddistingue per una linea sobria e un comportamento etico coerente riguardo l’azione politico-istituzionale.
Una linea che prevede il ricorso molto parziale ai fondi provinciali per le attività istituzionali del gruppo mentre la gran parte delle spese veniva, e viene tutt’ora sostenuta, con fondi propri dei consiglieri provinciali del Pd come del resto fanno quasi tutti gli amministratori locali friulani.
Pertanto la sensibilità e l’oculatezza di contenere il più possibile i costi della politica, a Palazzo Belgrado, viene prima di ogni regolamento.
In pratica i 23 mila euro di risparmi sui costi della politica potranno venire impiegati, attraverso una variazione e/o storno di bilancio; su altri capitoli che riguardano servizi dell’Amministrazione provinciale con l’assegnazione di risorse in grave sofferenza come:
• il taglio dei fondi al trasporto pubblico locale e dei servizi integrati di collegamento capoluoghi-frazioni nei territori di montagna e nelle altre aree periferiche della provincia;
• le somme sempre più ridotte a settore della cooperazione sociale, agli interventi nel settore della disabilità e al sostegno delle nuove povertà e dell’emarginazione.
Ci sono ancora molti politici, quasi tutti ai livelli medio-bassi, che svolgono la propria attività politico-amministrativa di tasca propria o percependo indennità e gettoni di presenza che veramente non coprono le spese sostenute considerando che non vengono, nella stragrande maggioranza dei casi, nemmeno chiesti i rimborsi di somme effettivamente sostenute per l’attività istituzionale.
Il Pd in consiglio provinciale a Udine si contraddistingue per una linea sobria e un comportamento etico coerente riguardo l’azione politico-istituzionale.
Una linea che prevede il ricorso molto parziale ai fondi provinciali per le attività istituzionali del gruppo mentre la gran parte delle spese veniva, e viene tutt’ora sostenuta, con fondi propri dei consiglieri provinciali del Pd come del resto fanno quasi tutti gli amministratori locali friulani.
Pertanto la sensibilità e l’oculatezza di contenere il più possibile i costi della politica, a Palazzo Belgrado, viene prima di ogni regolamento.
In pratica i 23 mila euro di risparmi sui costi della politica potranno venire impiegati, attraverso una variazione e/o storno di bilancio; su altri capitoli che riguardano servizi dell’Amministrazione provinciale con l’assegnazione di risorse in grave sofferenza come:
• il taglio dei fondi al trasporto pubblico locale e dei servizi integrati di collegamento capoluoghi-frazioni nei territori di montagna e nelle altre aree periferiche della provincia;
• le somme sempre più ridotte a settore della cooperazione sociale, agli interventi nel settore della disabilità e al sostegno delle nuove povertà e dell’emarginazione.
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