Iacop, coordinatore delle Assemblee legislative regionali nonché componente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), ha avuto modo di affermare che l'Europa si trova continuamente a dover rispondere a nuove sfide di carattere economico, ambientale e sociale, la maggior parte delle quali riveste una forte connotazione urbana.
Circa il 70% della popolazione vive negli agglomerati urbani: le città sono pertanto motori dello sviluppo economico, generando da sole oltre il 75% del Pil, nonché dell'inclusione sociale e dello sviluppo sostenibile. Una governance multilivello è la chiave per risolvere i complessi problemi delle città, ovvero un alto grado di cooperazione tra tutti i livelli politico-amministrativi. Non solo, perché è poi fondamentale un approccio integrato tra zone urbane e regioni: non è possibile immaginare un'Agenda urbana separata dal contesto istituzionale e amministrativo regionale nel quale le aree metropolitane si sviluppano.
Conseguentemente - ha proseguito Iacop -, per un'Agenda urbana europea rispettosa del principio di sussidiarietà e della partecipazione "dal basso" delle autorità locali e regionali, è indispensabile il coinvolgimento degli enti territoriali, locali e regionali nel processo decisionale.
Il prossimo appuntamento è per il 30 maggio prossimo, durante il Consiglio informale dei ministri dello Sviluppo urbano: con la sottoscrizione del Patto di Amsterdam si intende rendere vincolante l'attuazione dell'Agenda urbana nell'Unione europea.
In vista di tale appuntamento, il Comitato europeo delle Regioni intende presentare alle istituzioni comunitarie un proprio parere dal titolo "Misure concrete per attuare l'Agenda urbana dell'Ue", in cui vi sono diverse proposte che vanno dall'aumentare lo scambio di conoscenze per l'accesso ai finanziamenti per le città al coinvolgimento delle autorità cittadine nella progettazione, attuazione e verifica di approcci sperimentali quali le azioni urbane innovative; dal ricorso al Polo di consulenza, istituito presso la Banca europea per gli investimenti, per poter utilizzare in modo sistematico gli strumenti di finanziamento offerti dalla Bei a favore delle città alla rivisitazione dei criteri di valutazione degli interventi urbani.
Vi sono poi, per Iacop, degli altri temi che andrebbero inseriti nell'Agenda urbana, inerenti lo sviluppo delle tecnologie digitali; la valorizzazione del patrimonio culturale, anche a fini turistici, delle città, che contribuisce acreare occupazione; gli interventi di sviluppo urbano sostenibile attraverso gli investimenti del Patto di stabilità.
Data la crescente importanza del semestre europeo quale strumento di coordinamento delle politiche economiche, il CdR - ha fatto sapere Iacop - chiede che, nel quadro di tale semestre, si garantisca il coinvolgimento tempestivo degli enti locali e regionali nella preparazione annuale dei programmi nazionali di riforma da parte degli Stati membri.
Da parte sua, Alberto Marchiori, presidente di Confcommercio FVG, delegato alle Politiche europee di Confcommercio, ha definito l'avvio della sperimentazione l'inizio di un percorso importante, perché il territorio è rimasto spesso fuori dai giochi europei, passivo. Abbiamo voluto invertire la tendenza e diventare soggetti attivi insieme ai sindaci, che sono i nostri migliori alleati - ha rimarcato Marchiori. A livello europeo dobbiamo riuscire a fare gioco di squadra, mentre in Italia dobbiamo lanciare messaggi concreti, operativi. In particolare bisogna invertire la desertificazione, non solo dei centri storici, utilizzando la leva fiscale.
(ACON) Trieste, 6 apr - RCM
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