Trieste, 26 ago - Si sono svolte oggi a Trieste, presiedute dall'assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti, le riunioni del Comitato di coordinamento interistituzionale (composto dagli assessori al Lavoro delle quattro province e della Regione) e, a seguire, della Commissione regionale del Lavoro, organismo che assicura il concorso delle parti sociali nella determinazione delle scelte programmatiche e di indirizzo in materia di lavoro. L'assessore Panariti ha illustrato, in particolare, i contenuti del Regolamento regionale in materia di tirocini che sarà prossimamente sottoposto all'approvazione della Giunta regionale e che, in attuazione delle linee guida adottate da tutte le Regioni a livello nazionale, disciplinerà le modalità di attivazione e di gestione dei rapporti di tirocinio in regione. In particolare, l'assessore ha sottolineato il fatto che nel redigere il testo del Regolamento la Regione non si è limitata a riprodurre quanto già suggerito dalle linee guida ma ha inteso, sulla base di una riflessione più profonda e meditata, rendere evidenti le finalità formative dello strumento del tirocinio, che negli ultimi anni si è rivelato la via di accesso più immediata al mondo del lavoro da parte dei giovani ma che al contempo, complice la situazione di crisi economica, è stato spesso oggetto di un utilizzo non corretto che, paradossalmente, ha spesso limitato l'inserimento lavorativo e l'utilizzo del contratto di apprendistato.
Per assicurare la massima tutela del tirocinante e nella consapevolezza che la promozione di tirocini di qualità favorisce un più facile inserimento nel mondo del lavoro, si è posta particolare attenzione all'individuazione dei soggetti promotori dei tirocini nella nostra regione che, almeno in una prima fase, sono stati limitati ai soggetti che svolgono come attività primaria compiti di istruzione e formazione (scuole, università, enti di formazione), oltre che ai Centri per l'Impiego, gestiti dalle Province, che potranno essere affiancati anche dai Centri regionali per l'Orientamento. Disposizioni specifiche sono previste per i tirocini a favore dei soggetti disabili e svantaggiati. Per l'attuazione del nuovo Regolamento, che entrerà in vigore nelle prossime settimane, sarà inoltre istituito un apposito sistema di controllo e monitoraggio, anche informatizzato, dei tirocini che saranno avviati in tutta la regione, finalizzato non solo a verificare la realizzazione degli obiettivi formativi e di inserimento lavorativo dei singoli tirocini, ma anche per fare valutazioni sulle dimensioni generali del fenomeno, che saranno messe a disposizione anche delle parti sociali. Altra significativa novità rispetto al passato sarà la previsione dell'obbligo da parte dell'azienda ospitante di corrispondere al tirocinante un'indennità di partecipazione, che non potrà essere inferiore a 500 euro mensili (uno degli importi più alti a livello nazionale), correlati ad un impegno settimanale massimo del tirocinante di 40 ore settimanali. L'indennità potrà diminuire proporzionalmente all'impegno formativo settimanale, ma non potrà scendere sotto i 300 euro mensili. Nel corso della riunione della Commissione regionale del Lavoro sono stati esaminati alcuni aspetti specifici della nuova regolamentazione, tra i quali, in particolare, le modalità di monitoraggio e l'inclusione, tra i soggetti ospitanti, degli studi professionali e delle imprese artigiane e agricole a conduzione familiare, i quali, anche se non hanno dipendenti, potranno comunque ospitare uno stagista, favorendo in tal modo la riscoperta dei mestieri manuali da parte dei giovani ed il passaggio di un know-how che rischia di perdersi. Nel corso delle riunioni odierne, inoltre, l'assessore Panariti ha ribadito l'impegno della Giunta regionale e della presidente Serracchiani in persona, nel richiedere assicurazioni al Governo nazionale circa la copertura delle domanda di Cassa Integrazione in deroga presentate dalle imprese della Regione, per cui si ipotizza un ulteriore stanziamento entro il prossimo mese. L'assessore ha inoltre comunicato che, in attesa degli stanziamenti della prossima programmazione comunitaria, il FSE-Fondo Sociale Europeo, grazie all'intenso lavoro degli uffici regionali, nazionale e comunitari, disporrà di ulteriori fondi (19 milioni di euro circa) derivanti dal POR FESR, dei quali una parte consistente sarà utilizzata per finanziare il Piano giovani del Friuli Venezia Giulia, attualmente in corso di elaborazione. ARC/Com/GB
Nessun commento:
Posta un commento