domenica 18 agosto 2013

ESODO E STRAGI: SERRACCHIANI ONORA VITTIME ISTRIANE


Trieste, 18 ago - "La strage di Vergarolla, per le modalità subdole e indiscriminate con cui fu perpetrata, ma anche per la cortina di silenzio e di travisamenti che a lungo l'avvolse è senz'altro uno degli episodi più cupi del secondi dopoguerra. Verso quei morti innocenti abbiamo ancora un debito morale. La Regione Friuli Venezia Giulia ed io personalmente rinnoviamo il cordoglio ai parenti delle vittime della strage e auguriamo che sempre più forte si manifesti la volontà di concordia e di rinascita nel giusto ricordo".

Lo ha scritto la presidente Debora Serracchiani al presidente della Comunità degli italiani di Pola Fabrizio Radin ed al sindaco del Libero Comune di Pola in esilio Tullio Canevari in occasione della manifestazione che oggi nella città Istriana ricorda l'eccidio del 18 agosto 1946.
Il tremendo scoppio di mine lungo la costa dove migliaia di italiani assistevano ad una gara natatoria, organizzata dalla 'Pietas Julia', costò la vita ad una settantina di persone, per lo più giovani, e ne ferì centinaia.
La consultazione delle carte dei National Archives di Kew Gardens, vicino a Londra, che conservano anche i documenti relativi agli avvenimenti dell'immediato dopoguerra in Istria ha permesso di accertare quello che in molti avevano già capito: era il messaggio chiaro dei servizi segreti di Tito agli italiani di Pola e dell'Istria. Pochi mesi dopo l'esodo verso l'Italia si fece massiccio.
Sono passati 67 anni da quel giorno di dolore e di lutto, "è tuttavia confortante - scrive nel messaggio la presidente Serracchiani - verificare come il tempo, le generazioni, e soprattutto l'impegno delle donne e degli uomini raccolti nelle varie associazioni e comunità, degli italiani rimasti e degli esuli, abbiano saputo pervenire, giungendo da strade diverse, a questo fondamentale punto di umana comunione, che si riconosce nei morti e nell'onore che si rende loro".
Alle cerimonie di oggi a Pola, l'assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni ha ufficialmente rappresentato il Friuli Venezia Giulia ribadendo l'impegno espresso dalla presidente Serracchiani, a sostegno dell'opera "di coloro che qui vivono e lavorano, mantenendo vive le radici della lingua e delle tradizioni. Con lo stesso rispettoso impegno ci adoperiamo affinchè abbiano giuste garanzie anche coloro che le radici ebbero strappate e videro troncata la possibilità di tramandare altro che non fosse la memoria". La storia della terra istriana, hanno sottolineato gli esponenti regionali, non è fatta solo di dolore: "questo è un luogo di bellezza, di ingegno e di tenacia" da sostenere nel suo sviluppo guardando ad essa "come a una sorella ritrovata e ricongiunta nel grande abbraccio dell'Europa". ARC/GB

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