venerdì 12 luglio 2013

Riqualificazione energetica di condomini, il futuro per l'edilizia


Un esempio di risparmio energetico prima
 e dopo gli interventi di riqualificazione
Il punto della situazione con Paolo Piuzzi CEO della Soreli S.r.l. azienda Italiana leader nel settore delle Riqualificazioni Energetiche

La riqualificazione energetica dei condomini sarà il futuro per l'edilizia perchè lo stato energivoro in essere, da parte di strutture vecchie e obsolete è insostenibile in confronto con le nuove tecnologie e parte della nuova legge n° 220 regolamenta anche su questo aspetto.
La nuova legge riporta testualmente “E’ prevista la possibilità per il condomino di rinunciare all’utilizzo delle parti comuni, come l’impianto di riscaldamento e di condizionamento, qualora dalla sua rinuncia non derivino notevoli squilibri di funzionamento né aggravi di spesa per gli altri condomini” e a pochi giorni dalla sua pubblicazione alla Soreli S.r.l sono già arrivate richieste di intervento per consulenze in merito. La possibile problematica è l’euforia post legge che potrebbe assalire condomini pronti a staccarsi dal riscaldamento condominiale. Il Sig. Piuzzi dà delle indicazioni necessarie ad affrontare questo argomento in assemblea condominiale.
“E’ da quando esistono gli impianti di riscaldamento centralizzati che le assemblee condominiali si infiammano su questo argomento. I condomini hanno differenti esigenze, il costo però, viene ripartito sulla base dei millesimi, non tenendo conto di quanto realmente ciascun condomino utilizzi il riscaldamento e difficilmente il singolo è incentivato al risparmio energetico.E’ da anni che riscaldamento centralizzato viene definito obsoleto, antieconomico, poco adatto a soddisfare le diverse necessità. In realtà proprio il riscaldamento
centralizzato quello più adatto a garantire idonei livelli di sicurezza, comfort climatico ed efficienza energetica.La strada da seguire esiste già e viene dal Nord Europa dove hanno risolto il problema con semplici sistemi di contabilizzazione del calore, che permettono (senza dover apportare radicali cambiamenti all’impianto) di gestire il riscaldamento in maniera autonoma, continuando ad utilizzare il proprio impianto centralizzato.Quindi ottenere una ripartizione esatta della spesa effettiva con una conseguente sensibilizzazione al risparmio energetico esiste e si può ottenere attraverso due essenziali elementi, uno è il ripartitore di calore (contatore) e l’altro è la valvola termostatica (la manopola di regolazione del flusso dell’acqua calda) semplici da istallare e a costi molto bassi rispetto al passaggio da Riscaldamento Centralizzato a quello autonomo”. La soluzione è alla portata di tutti e staccarsi dal riscaldamento centralizzato non è la soluzione più economica anzi sulla carta i costi sono alti poiché, oltre alla spesa  dell’impianto autonomo e la sua manutenzione, il condomino, dice l’articolo 1118 del codice civile “il rinunziante resta tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese per la manutenzione straordinaria dell’impianto e per la sua conservazione e messa a norma”. Di conseguenza i vanno incluse le spese per la sostituzione della caldaia, quelle in relazione alle perdite di rendimento, quelle di consumo e di esercizio, pagate a copertura degli oneri che altrimenti ricadrebbero sugli altri condomini in virtù del distacco.

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