(ACON) Trieste, Votazione finale invariata rispetto alle premesse, per la proposta di legge n. 5: a favore si sono espressi tutti, eccezion fatta il Gruppo M5S che ha confermato il proprio giudizio negativo.
Relatori di maggioranza per l'Aula saranno Vincenzo Martines (PD) e Pietro Paviotti (Citt) per il centrosinistra, nonché Rodolfo Ziberna che - come spiegato dal suo capogruppo, Alessandro Colautti, preannunciando emendamenti politici per l'Aula - rappresenterà non solo il Pdl ma pure Autonomia Responsabile, Lega Nord e Gruppo misto; la capogruppo di M5S, Elena Bianchi, sarà relatrice unica di minoranza.
La ripresa dei lavori della V Commissione consiliare aveva visto l'approvazione unanime di un emendamento Shaurli(PD)-Lauri(SEL) con cui si stabilisce che gli amministratori delle società non quotate e controllate dalla Regione non potranno percepire un trattamento economico che superi quello omnicomprensivo del presidente della Regione. Si tratta - ha spiegato Shaurli - di circa 13.500 euro mensili; il che significa che parliamo di una cifra totale di 160.000 euro.
Una cifra che i due consiglieri avrebbero voluto limitasse anche il trattamento economico di chi ha un rapporto di lavoro con la Regione, ma se il principio aveva trovato d'accordo l'M5S, a dirsi contrari sono stati Pdl, Cittadini, nonché l'assessore Torrenti che ha ricordato l'intenzione della presidente Serracchiani di reintrodurre la figura del direttore generale della Regione (non è ancora stabilito a quanto ammonterà il suo compenso). L'assessore ha ottenuto che l'emendamento sia trasformato in un ordine del giorno da sottoporre alla Giunta, in Aula.
Un emendamento a firma del presidente Martines, invece, stabilisce che per i rimborsi delle spese sostenute dal presidente del Consiglio regionale e dai consiglieri nominati assessori, continuano a valere le disposizioni dell'articolo 5 della legge regionale n. 13 del 2003 (rimborsi forfetari). Un secondo emendamento Martines aggiunge che il rimborso forfetario spettante a ciascun consigliere (massimo 3.600 euro, stabilito dall'Ufficio di presidenza secondo determinati parametri) sia decurtato di una quota, stabilita anche questa dall'Ufficio di presidenza, per ogni giorno di assenza del consigliere, a prescindere dalla causa di assenza.
A seguire, la Commissione ha approvato una serie di norme di raccordo temporale tra la passata e l'attuale legislatura, nonché tra i mesi antecedenti l'entrata in vigore della nuova legge e quelli a venire, quanto a indennità di fine mandato, restituzione dei contributi versati, rendiconti, risorse complessive per i Gruppi. Ma anche la riduzione da 19 a 14 del numero delle componenti la Commissione regionale pari opportunità (come richiesto direttamente dalla presidente della CRPO, Santa Zannier) portando a 10, invece di 15, le nominate dal presidente della Regione; ha abrogato il trattamento economico aggiuntivo della Consigliera di parità; ha ridotto il compenso del titolare dell'Autorità regionale per la vigilanza sui servizi idrici.
Da ultimo, la Commissione ha affrontato la questione del personale dei Gruppi introducendo innanzitutto, con un emendamento voluto da Violino della Lega Nord, la possibilità di trasformare una unità assunta a tempo pieno in due unità assunte a tempo parziale, ovviamente tenuto conto dei limiti di spesa imposti. E, con un emendamento Paviotti che incide sull'articolo 5 si afferma che, qualora richiesto, un capogruppo che ha in carico meno personale di quanto gli spetterebbe può gestire direttamente una quota del budget assegnatogli, fino al valore di una unità di categoria D/6 (pre-dirigenziale), però da destinare sempre solo per spese riferite al personale (ciò per potersi avvalere di un collaboratore esterno di fiducia).
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