mercoledì 26 giugno 2013

Tavolo costi politica: a Udine la prima riunione

(ACON) Udine, 26 giu - MPB - Il tavolo per le riforme dei costi della politica, convocato nella sede udinese della Regione dal presidente del Consiglio Franco Iacop per delineare le prime indicazioni operative, ha già fissato il prossimo appuntamento, per venerdì della prossima settimana, 5 luglio, alle 11 sempre a Udine. 

L'obiettivo - ha detto Iacop - è arrivare alla definizione di un progetto di legge a firma dei capigruppo da sottoporre al vaglio dell'Aula nella sessione di fine luglio per definire la partita nel suo complesso. Conterrà infatti tutti e quattro i punti fondanti del Decreto Monti che riguardano i compensi dei consiglieri, ovvero la questione delle indennità nelle varie articolazioni, il trattamento di fine rapporto, la parte relativa al sistema previdenziale, il capitolo riguardante il finanziamento ai Gruppi consiliari.


E proprio nei Gruppi in questa settimana di tempo si svilupperà la riflessione in vista del nuovo appuntamento.

Riunione positiva quella odierna - è stato il giudizio del presidente Iacop che in apertura, presente la presidente della Regione Debora Serracchiani insieme con l'assessore Gianni Torrenti, aveva tracciato un quadro dei dati di partenza. Non trascurando di sottolineare l'impegno a offrire un riscontro per quanto riguarda il dato qualitativo e non solo quantitativo della politica, e contrastare il facile collegamento con l'idea di politica come luogo di privilegi.

Quanto ai parametri da adottare, i riferimenti presentati ai componenti il tavolo prendono spunto dagli impegni assunti dalla maggioranza regionale nella campagna elettorale: per quanto riguarda l'indennità di presenza il riferimento è all'indennità del sindaco di Comune capoluogo, e con una previsione di compenso omnicomprensivo al consigliere per le spese connesse all'esercizio del proprio mandato. In più, una riduzione percentuale delle indennità di carica per funzioni specifiche.

Il tutto - è stato sottolineato - renderà unitaria e trasparente la spesa relativa ai compensi dei consiglieri, producendo un risparmio significativo dei costi, per altro già ridimensionati con la riduzione del numero dei consiglieri da 60 a 49. Nel limite, quindi, degli importi previsti dal Decreto Monti il Friuli Venezia Giulia assumerà un profilo di significativa virtuosità nel contesto del sistema delle Regioni italiane. 

Non sono mancate domande di chiarimento poste dai consiglieri nei loro interventi. Alessandro Colautti, capogruppo Pdl, sottolineando che il Friuli Venezia Giulia già oggi si pone nel panorama nazionale come una Regione virtuosa per un percorso avviato già la scorsa legislatura, si è detto però contrario a una visione notarile della politica; Roberto Di Piazza, capogruppo di Autonomia Responsabile, ha sottolineato l'importanza di valorizzare gli aspetti del merito per stimolare tutti a dare il massimo sul territorio; Mara Piccin, capogruppo LN, ha auspicato il massimo impegno in un lavoro di squadra di maggioranza e opposizione; Cristiano Shaurli, capogruppo PD, pur convinto che non sia tagliando stipendi e indennità che si potrà ridare fiato alla politica, ha sottolineato l'importanza di fare quanto prima queste scelte; Decreto Monti un punto di equilibrio per Pietro Paviotti, capogruppo Cittadini, che per quanto riguarda i Gruppi ha auspicato la possibilità di mantenere il numero degli addetti; Elena Bianchi, capogruppo M5S, pur d'accordo sul tavolo, ha ribadito la posizione conosciuta del suo movimento; per Giulio Lauri, capogruppo SEL, il problema maggiore è restituire dignità alla politica che ha perso la sua efficacia, e per questo servono anche scelte simboliche, altrimenti saremo muti sulla possibilità di offrire proposte di cambiamento.

È inoltre intervenuto il vicepresidente del Consiglio Paride Cargnelutti, (presente anche il vicepresidente Igor Gabrovec), per sottolineare la necessità per i consiglieri di fare la propria parte in un momento difficile per famiglie e disoccupati, con una partecipazione responsabile senza delegittimazione, poichè i costi della politica sono anche altri.

Tutti, infine, hanno manifestato la convinzione di proseguire unitariamente il lavoro del tavolo, certi che la risposta a questa rilevante questione non possa che essere trovata nella massima condivisione possibile.

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