martedì 20 maggio 2014

Onorevole FRIGO, ACCORDO EUROPA-USA, CRESCITA PER PMI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

UDINE – Formaggi e prosciutti del Friuli Venezia Giulia penalizzati negli Usa, ma l'europa potrebbe aiutarli. E’ proprio nel momento in cui la suggestione vocalista-regionale occupa l’attenzione di stampa e tv, infatti, si è fatta più forte l’esigenza, per le piccole e medie imprese di alzare lo sguardo per leggere e cogliere le opportunità che derivano dal processo di allargamento del mercato internazionale trainato da quella Unione Europea dalla quale il segretario della Lega Matteo Salvini vorrebbe sganciarsi rinunciando all’euro, così gran parte della Destra e del Movimento 5 Stelle. Lo sostiene Franco Frigo, europarlamentare del Pd che si ripresenta i corsa nel Nordest per un seggio a Strasburgo. “E’ infatti in corso un negoziato tra Ue e Stati Uniti per realizzare un accordo denominato Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) – dice Franco Frigo - che si propone il superamento delle normative che ostacolano il commercio tra le parti ed il cui successo avrà un impatto rilevante sulle aziende italiane e del Fvg in patricolare”. Per il made in Italy gli Usa rappresentano già oggi il primo mercato di sbocco extra Ue. In particolare per le Pmi esistono grandi margini di crescita attraverso la riduzione delle barriere non tariffarie, l’azzeramento dei dazi, l’accesso agli appalti pubblici, la protezione delle indicazioni geografiche. “Non mi addentro sui diversi aspetti della complessa
trattativa – precisa Franco Frigo -, ma mi preme indicarne due che possono incidere sulle prospettive di sviluppo del tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia: primo, i settori dove le tariffe pesano maggiormente – ovvero per il 10-20 per cento sono tessile-abbigliamento, alimentare e calzaturiero e una loro riduzione consentirebbe alle nostre aziende esportatrici nel mercato americano di aumentare i margini o di ridurre i prezzi, in ogni caso di ampliare gli spazi di penetrazione commerciale e in Friuli Venezia Giulia è particolarmente coinvolto alla questione dei marchi che vedono l’Italia leader in Europa con 750 indicazioni geografiche alimentari registrate”. Oggi negli Usa le aziende della regione sono poco conosciute e ciò ci provoca un doppio danno: in primo luogo per le difficoltà di riconoscimento della qualità dei prodotti e contestualmente per la concorrenza sleale praticata dai produttori americani con la pratica dell’ “Italian sounding”, cioè l’utilizzazione di nomi e simboli che evocano l’origine italiana del prodotto, ma che ne costituiscono una falsificazione. Due vittime regionali illustri sono i formaggi e i prosciutti. “Come ogni trattativa, le insidie e le difficoltà del Ttip sono molteplici – conclude l’europarlamentarde del Pd - e per primi gli imprenditori friulani che si cimentano nel mercato globale sanno molto bene che la chiarezza della strategia e la determinazione degli intenti costituiscono fattori determinanti di successo: per questa ragione il rafforzamento del ruolo dell’Europa nello scacchiere internazionale deve rappresentare un obiettivo condiviso da tutti i soggetti economici e politici impegnati ad affrontare la crisi con una visione chiara della posta in gioco, evitando di sprecare energie (e voti) nella retorica e nella propaganda antieuro”.
Alessandro Rinaldini

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